Un Trugolo Spettacolare

Era un paio di volte che tentavo di andare a provare il Trugolo, ma vuoi prima per una cosa e poi per l’altra non c’ero ancora riuscito, pensavo di essere stato colpito dalla maledizione del Trugolo!
Invece per fortuna questa volta è andata bene, anzi benissimo, e sono andato a provare questo spettacolare trail!

Lasciata la macchina al solito parcheggio di Lugo e salutati alcuni bikers presenti al parcheggio, mi sono inoltrato lungo il percorso segnato dal mio fedele gps.

Ben presto ho lasciato il paese di Lugo ed ho proseguito per Bellori, successivamente ho iniziato la mia salita verso l’abitato di Corso.

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Pian piano ho abbandonato il fondo valle ed ho iniziato la salita, una pendenza costante ma mai proibitiva mi ha accompagnato fino a Corso, salutato da una simpatica capretta ho superato il centro abitato e proseguito fino a La Rocca.

Finalmente ho abbandonato la strada principale e mi sono diretto verso il Portello, la strada si immerge nella natura, regalando nuovamente paesaggi e scorci nella natura stupendi, il mio ritmo cala e mi gusto ogni fotogramma di questo mio viaggio.

In lontananza scorgo il gruppo di case che costituiscono la località Portello, il tempo sembra essersi fermato, le mucche sui pascoli, l’ozioso andirivieni degli insetti, i fiori colorati che decorano i pendii ed i muretti, una pace infinita, un’altro tempo, un’altra vita, ben distante dalle nostre esistenze frenetiche che molto spesso ci sfuggono dalle mani.

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Qui il tempo sembra essersi fermato, bevo un sorso d’acqua, ammiro il paesaggio e mi prendo un momento per me stesso.

Mi metto le ginocchiere, stringo bene lo zaino, indosso il casco e calo la maschera, sono pronto, il momento è arrivato, parto di gran carriera.

 

Il primo tratto di trail è l’ormai noto Portello, ma dopo circa un chilometro di discesa, il tracciato sale leggermente ed inizia il vero Trugolo.

Il tracciato si sviluppa sulle creste del “Maicon” che sovrastano il Vajo dell’Anguilla e punta verso l’abitato di Lugo.

Fin dai primi metri non ci sono dubbi, la traccia è tosta, gradoni, passaggi stretti, mille curve e contro pendenze farciscono questo percorso, non lasciando mai un momento di respiro, un tracciato tecnico e sicuramente impegnativo.

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I passaggi si susseguono, la pendenza è veramente impegnativa, i freni vengono messi a dura prova, in bocca quel sapore di ignoto tipico dei nuovi trail che non si conoscono.

Per fortuna il tracciato è tirato a lucido, perfettamente pulito e segnalato, ottimo lavoro dei ragazzi che operano in zona.

Come dicevo il tracciato è spettacolare, mai un’attimo di respiro, divertentissimo e tecnico un mix inebriante che termina all’imbocco del Cavraroi.

Senza nemmeno fermarmi imbocco subito i Cavraroi, questa volta il tracciato è conosciuto, la guida diventa più sicura, alcuni passaggi risultano molto scavati rispetto all’ultima volta che ho fatto questo tracciato, ma è sempre bellissimo.

Arrivato a fondo valle, la voglia di continuare è tanta, ma l’allergia che mi attanaglia in questo periodo non mi lascia scampo, gli occhi bruciano, segno che il mio tempo è finito, vorrei provare qualcos’altro, ma meglio non rischiare.

Ripensando ai passaggi appena conclusi ritorno al mio punto di partenza, sano e salvo e contento.

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