Summer Baldo

Quando il caldo in città è soffocante, il bikersterratus si rifugia in montagna dove la temperatura è più mite e la quiete regna sovrana, lontano dal caos di spiagge affolate e persone chiassose.

Questa particolare specie gira in gruppo ed evita la fatica della risalita sul caldo asfalto in ogni modo possibile ed immaginabile, in questo caso avvalendosi di una risalita meccanizzata messa gentilmente a disposizione dalla locale azienda di trasporti pubblici.
Grazie a questo ingegnoso stratagemma, i nostri bikers raggiungono comodamente una quota elevata dove la temperatura è più accettabile ed idonea per l’attività fisica.
Dopo essersi ambientati alle condizioni climatiche, aver recuperato degli zuccheri grazie ad un buon caffe, aver controllato la propria bike e la propria dotazione personale, il gruppo si mette lentamente in moto.
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Il branco si allunga lungo il percorso in leggera discesa, lo spirito competitivo di questa specie, specialmente in discesa, si manifesta con posizioni improbabili per offrire meno resistenza possibile all’aria e guadagnare velocità e dimostrare la propria superiorità rispetto agli alti componenti del gruppo, ma il divertimento dura poco.
Quasi subito la discesa finisce, i componenti imboccano la stradina che porta alle Pozze del Baldo, una strada in salita, che costringe i biker a diminuire drasticamente la velocità.
Anche in questo caso dil gruppo si sfilaccia, ognuno si chiude in sé stesso e cerca le forze e la motivazione per affrontare la salita ed arrivare alla meta.
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 Dopo l’ennesima curva, il gruppo raggiunge le Pozze, un momento di ristoro per recuperare le forze e ricompattare il branco e poi via verso la meta.
Il branco si trova ad affrontare un tracciato sconnesso che ancora di più mette alla prova la resistenza di ogni singolo individuo.
Ad ogni curva lo spettacolo sul paesaggio sottostante si palesa agli occhi dei bikers ed allevia in parte le sofferenze provocate dalla salita.
In lontananza si scorge la meta, ancora qualche sforzo, qualche pedalata, un paio di curve e finalmente la salita finisce.
E’ ora di riposarsi e mangiare qualcosa di leggero per recuperare le forze, i diversi componenti del branco si alimentano come meglio credono, chi con una birretta, chi con una fetta di torta, chi con pasta e fagioli e chi con un panino.
Dopo un ampio lasso di tempo, il branco si rimette in moto, è tempo di abbandonare le alte vette e ritornare in pianura, il tempo inizia a stringere.
Tutti pronti e via, la discesa comincia blanda lungo il sentiero delle creste che porta al Forte di Naole, in questo caso il branco si dispone ordinatamente in fila per seguire chi fa strada.

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La discesa prosegue tra paesaggi incontaminati, tra vallette e radure verdeggianti.

A Malga Zocchi i biker abbandonano la strada forestale e si lanciano lungo i sentieri che seguono il pendio, il tracciato diventa pian piano più tecnico, un momento nel sottobosco ed il momento dopo in un prato aperto.
Il gruppo viaggia abbastanza compatto con fermate regolari per non perde componenti del branco, dopo l’ennesima curva sbucano nella contrada di Lumini.
Metà della discesa è fatta, manca ancora la parte finale, le ora di bici iniziano a farsi sentire, questo è il momento più pericoloso dove la stanchezza può giocare brutti tiri.
I bikers intraprendono l’ultima parte del sentiero, attingendo alle ultime energie rimaste, c’è ancora la forza di fare qualche saltino e qualche numero, un paio di ripidoni e di drop e l’abitato di Castion si palesa.
Rimangono le forze per un paio di saltini nella Valle dei Mulini ed ecco che il branco si ritrova a Garda, punto di partenza del Buss Bike.

Una escursione bellissima, impegnativa e molto divertente per il bikersterratus che trova in queste zone l’ambiente ideale per esprimersi e divertirsi.

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