Scalata al Pastello

La scalata del Pastello era una di quelle escursioni che ancora mi mancava, partire da Fumane (150 mt.) ed arrivare fino alla vetta (1150 mt.), sopra tutto e sopra tutti.

Così in un pomeriggio incerto e nuvoloso, decisi di partire, la salita fino a Cavalo la conoscevo bene e non si rivelò un problema, proseguire fino al Forte Masua fù quasi piacevole, nonostante la pendenza, grazie ai paesaggi stupendi, alla natura rigogliosa ed in caotico fermeto, arrivato alle cave sapevo che il tratto duro doveva ancora venire.

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Decisi di salire lungo il sentiero che portava alle Salette del Pastello, la seconda vetta meno conosciuta del Monte Pastello, sapevo che da qui un bel sentierino mi avrebbe portato lungo la cresta a raggiungere il punto di partenza del sentiero che avrei usato per scendere.

Così iniziai a salire e le pendenze si rivelarono subito proibitive, tanto che mi costrinsero a scendere di sella e spingere, nonostante il sentiero fosse perfettamente pulito e tirato a lucido, il fondo e la pendenza non permettevano di affrontare la salita pedalando, fù cosi che passo dopo passo arrivai alla vetta.

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Da qui lo spettacolo sulla Val d’Adige, sul Lago di Garda e sul Monte Baldo era unico, scorci stupendi si aprivano davanti ai miei occhi che a loro volta rimanevano incantati ad ammirare lo spettacolo, ma dovevo continuare, non potevo fermarmi a lungo.

Intrapresi il sentiero che percorre la cresta e purtroppo mi resi subito conto che non era pedalabile, ma la voglia di andare avanti era troppa, cosi bici a spalle continua a camminare, camminai per quasi un chilometro, tra passaggi impervi e voragini aperte sulla Val d’Adige, alla fin fine raggiunsi la mulattiera che portava alla croce del Pastello.

In modo decisamente più comodo raggiunsi la croce ed anche qui mi fermai ad ammirare lo spettacolo della Valpolicella e di Verona in lontananza, dopo un breve momento di meditazione, intrapresi la discesa, che si rivelò subito molto tecnica ed ostica, con passaggi non sempre ben chiari, ma da studiare, provare e riprovare, fù in questo frangente che iniziai ad avvertire le prime imminenti avvisaglie della stanchezza.

Sapevo che prima o poi sarebbe arrivata, dopo circa tre ore di escursione era normale, ma speravo che capitasse su tratti di sentiero conosciuti dove avevo più margine di errore.

Ad ogni modo, dosando bene le forze e facendo maggiore attenzione, arrivai sui sentieri ben noti che dalle cave arrivavano fino a Cavalo, il tratto duro era finito, ma certamente non era finita l’escursione.

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Scegliendo il sentiero migliore arrivai finalmente a Cavalo, da qui mi diressi verso la Pieve Romanica di Cavalo e percorsi la mulatiera che conduceva fino a Casa Nazareth, il mio scopo era trovare un trail che avevo visto su alcune vecchie carte, ma forse a causa della stanchezza o delle tante ore in sella, non riuscii a trovare il punto esatto e dovetti accontentarmi per una veloce discesa nel Vajo del Lena, sentiero comunque sempre bello e divertente.

Arrivato a Fumane mi girai per guardare il Pastello, pensare che qualche ora prima era su quella vetta!!!

Una escursione molto bella, piena di paesaggi, luoghi incantanti e fuori dal mondo, una escursione non alla portata di tutti e da non sottovalutare, da affrontare con umiltà ed un pizzico di spiritualità, quasi un pellegrinaggio alle vette del Pastello dove poter ritrovarsi e rigenerarsi.

 

Condizioni generali