Pensieri in bike

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E’ mattina del primo dell’anno, tutti sono ancora a letto e fuori non c’è ancora nessuno.
Sgattaiolo fuori dal letto ancora un po assonnato e vedo il sole, un bel sole con un bel cielo azzurro.
La voglia è tanta, il tempo c’è, mi preparo e vado.
Inforco la bici ed esco, prendo il mio frontino, ho voglia di pedalare, di fare cose semplici e di divertirmi.
Mi accoglie il freddo, intenso, pungente, doloroso, le gambe mi bruciano dal freddo, gli occhi mi lacrimano e le lacrime si ghiacciano.
Le gambe si muovono fuori sincronia, lo sguardo felice di un bambino scruta il paesaggio.
Sono solo, solo come non lo ero da molto tempo, solo senza nessuno, mi sento come l’ultimo uomo sulla terra.
Passo vie deserte, campi bianchi, strade ricoperte da cristalli finissimi di ghiaccio e mi fermo un momento ad ammirare il lento e costante scorre dell’Adige, testimonianza perenne dello scorrere del tempo.
Inizia la salita, i muscoli si tendono, il respiro diventa più profondo, i polmoni si riempiono di aria fredda che quasi mozza il fiato.
In breve tempo il fisico si adatta e tutto diventa automatico, ripetitivo e piacevole.
Riemergo al sole, lo sguardo spazia e la mente inizia a vagare, il moto ritmico accompagna i miei pensieri, penso all’anno passato, alle persone che ho conosciuto, alle persone che ho ritrovato, alle persone che ho perso, alle sconfitte, alle vittorie e alle opportunità che ho avuto.
La salita finisce ed inizio a spingere, spingere sui pedali, andare più veloce, cercare di battere la sfida continua con la mia ombra che mi precedere, sfida già persa in partenza ma che vale la pensa provare.
Sotto di me la strada scorre veloce, forse troppo veloce, come la vita che scivola tra le mani, ma lo spettacolo che vedo ad ogni curva è bellissimo, giro e mi inoltro nel bosco.
Salgo, salgo veloce, le gambe urlano, i polmoni fanno male, le mani si artigliano al manubrio, ma devo fermarmi devo prendere fiato, la testa mi gira, scendo e mi siedo, bevo un goccio di te e penso alla mia vita, a quello che ho fatto a quello che devo fare a quello che vorrei fare a quello che vorrei non fare.
Ma devo pedalare, come per la vita, la strada continua, non importa che tu lo voglia o meno, ma devi continuare, non importa quanto la salita della vita sia dura, le cadute, le difficolta, ma bisogna andare avanti, sperando che la tua strada ti porti dove ti sei prefissato o altrimenti bisogna trovare il coraggio di cambiare trail, per andare dove vogliamo.
Sicuramente le salite saranno piu delle discese, le difficolta saranno più intense e sconfortanti delle vittorie, ma il viaggio merita di essere fatto, scegliamoci una buona compagnia, leale, gioiosa e piacevole, perche il percorso sarà duro e solamente la compagnia giusta potrà fare la differenza.
Finalmente esco dal bosco ed inizia la discesa, ne ho proprio bisogno, inizia a prendere velocita, freno, forse pinzo troppo, la ruota dietro stride, come un bambino, un sorriso compiaciuto fà capolino sul mio volto, i pensieri perdono terreno, la gioia mi pervade, corro, corro sempre più veloce.
E’ ora di tornare dai miei cari, dalla mia famiglia, un pò più stanco, un pò più sporco e forse con le idee un pò più chiare.
Pedalo, pedalo per scappare da mè stesso, pedalo per potermi perdere e per potermi ritrovare, forse un pò più bambino e spero un pò più saggio per andare avanti nella mia vita e dare il meglio per la mia famiglia.
Ripongo la bici in cantina e ritorno a casa con un bel sorriso, sporco e puzzolente, ma contento.

Questa è stata la mia prima uscita del 2014 e spero che vi sia piaciuta!

Non vi auguro che il nuovo anno sia migliore di quello appena trascorso, il nuovo anno avrà nuovi problemi, nuove sfide e nuove soddisfazioni, ma vi auguro di affrontare quello che vi riserva la vita con energia e vigore, che vi possiate rialzare delle cadute e soprattutto che possiate divertirvi con i vostri cari.

BUON 2014!

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