Pastello Top

Il Monte Pastello è un massiccio montuoso situato nella zona Nord-Ovest di Verona che vanta circa 1150 mt di altitudine.

Il suo profilo è inconfondibile, grazie alle sue ferite provocate dall’opera dell’uomo per estrarre il Marmo Rosso, permettono di identificare la montagna anche a grande distanza.

L’importanza di questo monte non è solamente naturalistica, infatti possiamo trovare molte specie particolari e pregiate di orchidee e farfalle, ma anche strategica, in quanto dalla sua cima vi è una visibilità ottica sulla pianura padana che ben poche zone della provincia di Verona possono vantare, proprio per questo motivo sulla sommità del monte sono state installate una serie di antenne, ripetitori e ponti radio che permettono comunicazioni ad ampio raggio.

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Tale importanza strategica era già nota da diverso tempo, infatti poco distante dalla cima possiamo trovare una imponente fortificazione chiamata Forte della Masua, costruito  nel 1884, che con i suoi cannoni a lunga gittata ed a cupola girevole, aveva il compito di sorvegliare la Val d’Adige e l’allora confine con l’impero Austriaco.Dal centro città è possibile raggiungere la zona, in macchina, in una decina di minuti, per questo motivo è una meta molto amata da tutti coloro che praticano sport outdoor.Per quanto riguarda la mountainbike, il Pastello è un paradiso, la zona è cosparsa di sentieri, più o meno conosciuti e soprattutto di differente difficoltà, ideali per imparare, migliorare ed affinare la tecnica a tutti i livelli.Da molto tempo mi ero ripromesso di tornare a fare la discesa completa del Pastello, da 1150 mt. della vetta a 150 mt. di Fumane, ovvero 1000 mt. di puro divertimento.

Cosi in un pomeriggio primaverile, organizzato un trasporto veloce e comodo per le pozze, ci siamo diretti sul Pastello.

Scaricate le bici ci siamo subito inerpicati per la strada che dalle pozze conduce alle antenne, la pendenza della strada ha raggiunto subito pendenze importanti, i muscoli ancora freddi gridavano pietà per lo sforzo improvviso ed intenso.

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Il fondo ghiaioso subito ha retto sotto le nostre ruote, permettendoci di avanzare in sella, ma dopo qualche centinaia di metri, forse complice anche la stanchezza, siamo stati tutti costretti a scendere e spingere.Finalmente dopo qualche minuto e qualche litro di sudore siamo arrivati in vetta, ancora coperta da alcune chiazze di neve all’ombra, fatto qualche metro, e superato un gruppo di sparuti alberelli siamo arrivati alla croce del Monte Pastello e qui siamo stati accolti dal fantastico panorama.Ci siamo concessi qualche minuto per godere del fantastico panorama che spaziava a perdita d’occhio in ogni direzione, forse uno dei più bei punti d’osservazione di tutta Verona.Sotto di noi la visuale spaziava, il Lago di Garda splendente sotto l’abbagliante sole, l’Adige che scorreva placido sotto di noi, le pale eoliche di Rivoli che sonnacchiose giravano in un moto perpetuo, le pendici del Monte Baldo, il Monte Belpo, il Luppia, il Moscal e tutta la pianura Padana, uno spettacolo a perdita d’occhio.

Dopo qualche minuto di ristoro, qualche foto di rito, indossate le protezioni ed il casco ben allacciato, abbiamo iniziato la discesa della vetta.

Fin dai primi metri il livello tecnico del trail è importante, impossibile sbagliare la linea, i passaggi sono obbligati, il margine d’errore è nullo, se non si è sicuri meglio proseguire a piedi.

Il bosco pian piano ci avvolge e ben presto il bel panorama scompare dietro una muraglia di alberi, curve strettissime, seguite da radici, gradino e fondo smosso, uno spettacolo adrenalinico che ci lascia senza respiro.

Arriviamo alle vecchie cave di marmo Rosso, ci fermiamo un momento per ricompattare il gruppo e poi ripartiamo a testa bassa per le pozze.

Questa volta il tracciato è semplice, scorre veloce sotto le nostre ruote, gli occhi lacrimano per la velocità e le sospensioni lavorano a pieno ritmo.

Piombiamo sulla vecchia mulattiera delle cave quasi senza accorgercene, in breve tempo abbiamo percorso quasi metà del percorso, scegliamo di puntare sul paese di Monte per andare a provare un nuovo trail.

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La mulattiera ci permette di riprendere fiato, abbiamo anche il tempo di ammirare il panorama, la primavera sta abbozzando i suoi colori, qua e là si vedono chiazze gialle delle primule ed il verde dell’erba nuova fa capolino.Il nuovo sentiero verso Monte si rivela un single track accattivante, adrenalinico e piacevole, da fare tutto d’un fiato ed arriviamo a Monte.CIMG0909
Decidiamo di fare una breve risalita fino alla Chiesa Vecchia di Cavalo, la voglia di divertirsi è ancora tanta!Anche questo trail fila via veloce, un paio di bei passaggi tecnici ed arriviamo all’abitato di Mazzurega, ci inoltriamo nel bosco e scendiamo nel Vajo del Lena ed eccoci arrivati a Fumane.Ci giriamo e in lontananza, con un po di nostalgia, guardiamo le antenne, è strano pensare che qualche ora prima eravamo la.

1000 metri di dislivello sconnesso e divertimento!

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