Il trail tra le nuvole a San Giorgio

La macchina arranca in salita, i rumori della città lasciano spazio al vento, la strada si fa tortuosa, la frenesia dei centri urbani lascia spazio ad assonnate contrade che sembrano disabitate, lo sguardo spazia tra campi e boschi, l’aria si rinfresca e diventa frizzante, spengo la radio e l’aria condizionata e mi godo il viaggio.

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Dopo ogni curva trovo scorci bellissimi del nostro territorio, paesaggi antichi pieni di bellezza e fascino, ognuno caratterizzato da qualcosa di antico ed allo stesso tempo di qualcosa di nuovo, sono quasi fuori dal tempo e dopo l’ennesima curva arrivo alla conca di San Giorgio.

Da sempre San Giorgio per me è luogo di vecchi ricordi, ricordi di quando da piccolo andavo in baita con i nonni e i miei genitori, di quando con la scuola andavamo ad imparare a sciare, di ciaspolate con amici, di “caccia” (per modo di dire) di marmotte con la mia famiglia.

Mai avrei pensato che prima o poi qualcuno sarebbe riuscito a creare un bikepark.

Ed invece, felice di sbagliarmi, un gruppetto affiatato di ragazzi è riuscito nell’impresa, impresa di riuscire a convincere i proprietari terrieri, l’amministrazione locale, di operare nonostante i vincoli che vigilano sulla salvaguardia del Parco della Lessinia, insomma contro tutti e tutto.

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Ansioso, contento, curioso, emozionato… insomma inutile negarlo, proprio come un bambino che si appresta ad entrare nel nuovo parco di divertimenti per la prima volta, mi sono preparato e mi sono recato alla seggiovia.

Fatte quattro chiacchiere con i ragazzi e preso il biglietto mi sono comodamente seduto in seggiovia, con lo sguardo ho iniziato a studiare la situazione in cerca di linee, strutture, salti, vie di fuga… insomma cercando di carpire ogni piccolo dettaglio e segreto del park.

Durante la risalita il mondo che mi ero lasciato alle spalle era sparito, le nubi mi avevano avvolto con la loro ovattata atmosfera e veloci sfrecciavano davanti ai miei occhi, rivelando scorci di paesaggio che sfuggenti comparivano e sparivano, in breve il viaggio fini e mi trovai sulla vetta, con la mia bike pronto a partire e percorrere i trail tra le nuvole.

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Non fu facile abbandonare lo splendido paesaggio che rapiva i miei occhi, ma il mio cuore voleva correre, imboccai la traccia e partii.

Mi trovai subito ad affrontare il primo jump, un paio di curve in appoggio che zizzagavano per il tracciato della pista da sci e poi gui a destra, abbandonando la pista ed inoltrandosi per la parte piu divertente del tracciato.

Lasciata la pista ci si inoltra in una valletta, dove un paio di curve secche ti portano ad un primo jump ed a seguire un panettone di legno da saltare quasi in un sol colpo.

Il tracciato prosegue tra i campi, un falso piano porta ad un salto in terra che ti lancia verso il cielo e ti prepara per il secondo panettone da affrontare a freni sciolti.

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Sfrecciando si prosegue verso una curva molto ampia, che nasconde un simpatico saltino, il fondo si fa sconnesso, si arriva a tutta alla parabolica, da affrontare con sicurezza e la giusta velocità.

In lontananza si vede il fondo valle, segno che ormai siamo quasi alla fine, il tracciato incontra il sentiero pedonale, c’è il tempo per un’ultima discesa a briglie sciolte e siamo arrivati al punto di partenza… ed è solamente la prima!!!

Il lavoro fatto è sicuramente tanta roba, siamo ancora distanti da quello che può essere considerato un bikepark, forse sarebbe più corretto parlare di un “sentiero attrezzato”, ma in ogni caso il pomeriggio che abbiamo trascorso è stato sicuramente divertente ed esaltante.

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Il tracciato è idoneo per i principianti che si vogliono affacciare a questo bellissimo sport ed adatto a tutti coloro che hanno un minimo di tecnica e voglia di divertirsi.

Spero vivamente che questo sia solo l’inizio, l’inizio di un progetto che potrebbe diventare qualcosa di interessante ed articolato, che potrebbe portare nuova linfa vitale alla Lessinia, favorendo il turismo, lo sviluppo e dando una mano a tutte quelle realtà che popolano la zona e la abitano o meglio che vogliono continuare ad abitarla, a viverla e vogliono prendersene cura nonostante le molte difficoltà.

Condizioni generali